Perché in strada? 2

Per comunicare.

E’ bello interagire con sconosciuti con lo scopo dichiarato di comunicare.

E’ bello “intercomunicare”, reciprocamente.

Non che normalmente non ci provi, pure spesso direi. Ma spesso non è lo scopo principale, e questo fa si che non sia facile “esser presente” ai significati altrui quando il mio pensiero e’ , per esempio,  di correre e fare in fretta.

E poi ci sono le maschere. Una vera collezione, tra cui scegliere quella adatta all’occasione, quella più “opportuna”.

Se l’occasione fa l’uomo ladro, intessere una relazione breve (per forza di cose), può aiutare.

Se la fretta è nemica della qualità, avere il tempo completamente dedicato allo scambio di idee ed empatie, può aiutare.

In strada, davanti a sconosciuti, sarò una frazione di me piccola nel tempo, ma proprio perchè senza conseguenze non immediate, priva del bisogno di maschere soffocanti, del bisogno di dolorose convenzioni protettive e costrittive, di frette distraenti.

Forse solo nella brevità e nell’attenzione di un istante focalizzato, può emergere un cristallo di verità.

Ed un cristallo di verità può durare più di una vita.

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